La notizia è dei primi di febbraio 2022, Facebook e Instagram rischiano di chiudere in Europa in assenza di regolamentazione privacy. Uno scenario remoto ma non del tutto escludibile, che cancellerebbe oltre 300 milioni di utenti attivi.
Non sono giorni tranquilli per il Metaverso, che a inizio mese ha perso oltre il 26% in borsa, oscillazione dovuta alla situazione ambigua e controversa. Se tutto fosse vero, porterebbe ad una serie di riflessioni. Cosa succederebbe senza Facebook e Instagram?
Problemi di privacy in breve, un mancato accordo su trattamento e trasferimento dei dati personali verso gli Stati Uniti la motivazione ufficiale, per cui Facebook e Instagram potrebbero sospendere i loro servizi in Europa. L’avvertimento è stato lanciato il 2 febbraio 2022 dalla SEC statunitense, che ha puntato il dito su Mark Zuckerberg e Meta per l’assenza di regole condivise tra i due continenti.
Ciò avviene perchè la circolazione dei dati sensibili dei cittadini europei è libera all’interno dell’UE ma vietata al di fuori: nonostante l’osservazione del regolamento GDPR 679/2016, dopo che la Corte di Giustizia UE ha invalidato Safe Harbour a ottobre 2016 e Privacy Shield a luglio 2020 le leggi USA non garantiscono più adeguati livelli di privacy, problema sentito anche da altri colossi statunitensi.
Alla comunicazione della SEC, il 2 febbraio il titolo Meta ha segnato -26,39% sul Nasdaq, perdendo circa 200 miliardi di dollari di capitalizzazione facendo scendere quella totale sotto i 600 miliardi.
A questo si unisce anche un calo di utenti: secondo dati interni, complice il trasferimento di numerose persone verso altri social, a dicembre 2021 scendono da 1,93 a 1,929 miliardi gli utenti attivi su Facebook, mancando la soglia prevista di 1,95 miliardi. Seppur irrisorio, è il primo calo dal 2004.
“Non abbiamo assolutamente alcun desiderio e alcun piano di ritirarci dall’Europa. Semplicemente Meta, come molte altre aziende, organizzazioni e servizi, si basa sul trasferimento di dati tra l’UE e gli Stati Uniti per poter offrire servizi globali.”
Queste le parole in un comunicato Meta, che asseriscono che non c’è l’intenzione di chiudere Facebook e Instagram in Europa: se succedesse, si perderebbero circa 309 milioni d’utenti attivi e 427 milioni mensili nelle due piattaforme.
Una perdita che influirebbe ancor più sulla situazione finanziaria che, nonostante veda un fatturato al quarto trimestre 2021 di 33,67 miliardi di dollari, +19,95% rispetto allo stesso periodo 2020, mostra utile netto di 10,29 miliardi, -8% sull’anno precedente. Stando ad analisi Morningstar, anche il primo trimestre 2022 non sarà incoraggiante poiché, mentre le attese erano di 34,53 miliardi di dollari, i ricavi previsti dal Metaverso sono tra 27 e 29 miliardi.
Tuttavia, a rafforzare ancor più la smentita è l’intenzione di assumere 10.000 nuovi dipendenti in Europa entro il 2027, con l’obiettivo di creare un nuovo mercato unico digitale.
Seppur improbabile, l’ipotetica chiusura dei social Meta in Europa rappresenta uno scenario ancora possibile, cosa che ci indurrebbe a riflettere attentamente, potrebbe essere infatti l’ora di:
– Dipendere meno dai nostri profili e dare più importanza a ciò che abbiamo nella vita reale
– Smettere di condividere in modo sistematico e iniziare a vivere davvero le nostre esperienze
– Dare priorità a conversazioni e rapporti umani e non solo a quelli dietro ad uno schermo
– Smettere di considerare questi strumenti online veicoli esclusivi della nostra vita ma prenderli come valore aggiuntivo, per svago o professionalità che sia
A conti fatti, la pandemia ha cambiato drasticamente le abitudini, alimentando anche ansie sociali come la FOMO, quella fobia di essere esclusi, è però opportuno ricordare che i social non sono eterni né di nostra proprietà, basti pensare a Friendfeed, Google+, MySpace, Netlog e tanti altri esempi non più online da tempo.
La notizia di questi giorni potrebbe essere un evento storico, mai vissuto prima nell’epoca moderna, considerando Facebook e Instagram i canali più frequentati di sempre. In ogni caso, l’attività di Carpe Diem Communication non si ferma.
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