In passato un optional, oggi un obbligo, la presenza online si evolve esponenzialmente dai primi anni 2010, quando lo scenario digitale muoveva importanti passi nella sua storia.
Un progresso continuo, che non accenna a fermarsi.
Complici le piattaforme social e la necessità di fruire di internet anche in mobilità, si notano presenze sempre più strutturate e complementari, purché seguite in modo funzionale.
Sin dai primi anni 2000, la presenza online è cambiata in modo drastico.
Le principali differenze riguardano:
Partendo da una fruibilità disponibile solamente da computer, il progressivo passaggio da web 1.0 a 2.0 ha fatto in modo che le cose evolvessero fortemente, specialmente la possibilità d'interazione tra aziende e clientela: davanti a siti vetrina e social rudimentali, non si poteva fare altro che osservare, finché non è arrivato modo di comunicare, commentare e condividere.
Sempre più negli anni e specialmente dai primi 2010, grazie a crescita delle piattaforme social e sempre maggiore fruibilità da dispositivi mobili, il cliente ha assunto il ruolo di prosumer (producer-consumer): acquista e comunica con le aziende ma produce anche contenuti, come quelli su Youtube, Facebook, Instagram o TikTok, ma anche in blog sempre più settoriali.
Negli anni, la presenza online diviene sempre più aperta e decentralizzata, oltre ad un vero e proprio obbligo per comunicare in modo efficace.
Tra i maggiori canali vi sono:
Sito web/blog, punto centrale a cui tutto ruota attorno, che sia esteticamente gradevole e facilmente fruibile da tutti i dispositivi, che offra contenuti utili, originali e aggiornati intercettando gli intenti di ricerca grazie a tecniche SEO sempre più orientate al pubblico,
Piattaforme social, che convoglino attenzione verso sito e attività, tra tutte:
La risposta è DIPENDE: dalla natura della propria attività, dai propri obiettivi e dal proprio target. Oggi, nessuno può più permettersi di strutturare una presenza online anonima, priva di spessore o confusionaria, ciò che
conta sarà scegliere i canali migliori analizzando le proprie necessità.
Secondo la ricerca permanente WeAreSocial-Hootsuite, a gennaio 2021 in Italia vi sono 50,5 milioni di persone connesse online, l'83,7% della popolazione totale, rispetto al 60% del 2015.
Considerando un pubblico da 16 a 64 anni, il 97% possiede uno smartphone, il 74,1% un computer e il 39% una console, con una connessione media di 6,22 ore al giorno, di cui 1,52 sui social.
Sullo stesso pubblico i canali più fruiti sono:
Complice l'emergenza CoViD-19, interessante anche la crescita dell'e-commerce, che con una spesa totale di 20,63 milioni di dollari registra un +23,8% rispetto al 2020, contando 33,31 milioni di persone che acquistano online.
A conti fatti, seguendo le tendenze 2021, in una società dai cambiamenti veloci altrettanto veloce deve evolversi la propria presenza online, che in un mercato sempre più settorializzato va perfettamente organizzata, mirata e caratterizzata da utilità e originalità, per avere sempre vantaggio verso la concorrenza.
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